Il volume, curato dal giornalista Giampaolo Colletti, traccia i nuovi scenari del marketing e della comunicazione e rappresenta l’apice dell’operazione culturale del Club, il think tank dei Best Brands, a cui hanno collaborato nel 2021 Aperol, BMW, Dash, Ferrero, Mulino Bianco, Pril, Rio Mare e Samsung.

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Viaggio tra i Best Brands Come diventare eccellenti
in un mondo che corre veloce.

 

Segni particolari: eccellenti. Che significa innovativi nel proporre prodotti e servizi, pionieri nello sperimentare soluzioni vincenti, attenti a ciò che succede all’interno della propria realtà e quindi alla valorizzazione del capitale umano, sensibili e concreti rispetto all’urgenza delle sfide ambientali e di sostenibilità. Ma essere eccellenti significa anche diventare modelli ispirazionali e fungere da role model, orientando le scelte di acquisto e il mercato come una bussola che in questo tempo incerto ha smarrito i punti di riferimento, segnato ancora oggi dall’emergenza sanitaria e in generale economica e sistemica.

Perché mai come nel corso degli ultimi due anni i brand leader eccellenti, quelle realtà che si sono maggiormente distinte ricevendo il Best Brands, sono stati chiamati ad una sfida titanica: interpretare la contemporaneità, guidare il cambiamento, prendere posizione nei confronti di temi che hanno a che fare con la società e spesso con la politica. D’altronde oggi il silenzio non è più un’opzione percorribile. Nelle scelte intraprese da queste organizzazioni si legge in filigrana l’attenzione alla fase storica che stiamo vivendo, la necessità di entrare in ascolto e addirittura in empatia con la comunità, ma anche la capacità visionaria di disegnare il futuro con l’urgenza di promuovere azioni e non solo narrazioni per contrastare o almeno arginare il climate change e l’ambiente.

Dietro le storie che leggerete nelle prossime pagine ci sono la testa e il cuore di queste imprese, misurate dalla ricerca Best Brands ed esplicitate dalla voce dei top manager che guidano queste organizzazioni. Radici ancorate al proprio passato, con quelle visioni ostinatamente coerenti e spesso controcorrente e quella capacità di raggiungere ogni angolo del mondo. Nelle storie dei Best Brands ci sono le imprese e le persone che rendono possibile tutto questo. Ma soprattutto ci sono i clienti, che diventano la stella polare per orientare le scelte di un marketing contemporaneo più riflessivo, più concreto, più fattuale. Nei racconti troverete in fondo una cassetta degli attrezzi per comprendere come diventare best, e nel farlo come essere inclusivi e plurali. Cioè come fare gioco di squadra. In fondo è questa la chiave per comprendere la forza dei Best Brands. D’altronde se lo chiedeva già nel 1984 il filosofo Paul Watzlawick: Perché è così difficile rendersi conto che la vita è un gioco a somma diversa da zero? Che si può vincere insieme, non appena si smetta di essere ossessionati dall’idea di dover battere qualcuno per non esserne battuti?

GIAMPAOLO COLLETTI
Giornalista e autore

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